Ogni anno gli stati dell’UE producono oltre 59,2 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, che corrispondono a 132 kg per abitante. Questo dato è ancora più drammatico se si considera che oltre 37 milioni di persone non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni. Inoltre, a livello mondiale, quasi un terzo del cibo prodotto per il consumo viene sprecato. Più della metà dei rifiuti alimentari vengono prodotti dalle famiglie, nei servizi di ristorazione e nella vendita al dettaglio.
Lo spreco alimentare ha conseguenze sia economiche che ambientali in termini di emissioni di gas serra legate, ad esempio, all’uso dei terreni coltivati, delle risorse di acqua dolce e dei fertilizzanti per la produzione alimentare.
Ognuno di noi, nel suo piccolo, ha il dovere di impegnarsi come cittadino del mondo, per il rispetto, la custodia e la conservazione del Pianeta. Per questo abbiamo pensato a come poter riutilizzare gli avanzi di cibo residuo che quotidianamente produciamo nelle nostre famiglie.
Abitiamo a Geraci Siculo, un paese di montagna, a 1100 metri di altezza all’interno del Parco delle Madonie, dove sono ancora molto forti le tradizioni, anche quelle legate al culto del cibo, e dove si trova una sorgente di pura acqua minerale e distese di grani antichi che ci donano pane quotidiano. Per questo, abbiamo chiesto aiuto alle nostre mamme, ai nostri papà e soprattutto alle nostre nonne, recuperando vecchie ricette, che si perdono nella notte dei tempi, tutte basate sul riuso del pane raffermo.
Con la collaborazione dell’amministrazione comunale e coinvolgendo le nostre famiglie ei nostri docenti, abbiamo allestito un piccolo laboratorio di cucina e abbiamo realizzato tre piatti diversi: il pane con lo zucchero, il pane pizza e il pane fritto.
E come diceva il Beato Pino Puglisi: “Se ognuno fa qualcosa, tutti possiamo fare molto”.

I ragazzi del corso D della scuola secondaria di I grado dell’IC “FP Polizzano” di Gangi, plesso di Geraci Siculo in collaborazione con il Comune di Geraci Siculo