L’azione intende avvicinare i bambini e le rispettive famiglie, in maniera ludica, alla comprensione della necessità di una riduzione dei rifiuti prodotti, e nello specifico degli imballaggi che costituiscono la parte più consistente di RD, non solo con un’auspicabile riduzione a monte, ma anche attraverso azioni di riuso e di riciclo.
Il tema è affrontato attraverso la messa in scena, secondo l’antica tecnica giapponese del Kamishibai, di una favola autoprodotta da due nostri soci e recentemente pubblicata da Matermagna dal titolo Storia di una bottiglia e di una lisca di baccalà.
La storia, a lieto fine, comunica in modo originale il fatto che i rifiuti prodotti dall’uomo se non gestiti correttamente prima o poi tornano ad esso creando gravi problemi ambientali, sociali ed economici. Con un linguaggio semplice e diretto essa suscita la curiosità dei giovani lettori e trasmettere loro i corretti principi della riduzione e della raccolta differenziata.
Obiettivi che si intendono raggiungere: sensibilizzazione ed educazione dei bambini su importanza di gestire in modo differenziato i rifiuti e sulla necessità di ridurre alla fonte la produzione di imballaggi .
Step operativi: 1) lettura della favola e riflessione 2) adattamento sceneggiatura alla tecnica del Kamishibai e realizzazione dei disegni 3)definizione, riconoscimento dei materiali e classificazione degli imballaggi (nel nostro caso, cassette della frutta in cartone); 4) sensibilizzazione sulla necessità della riduzione della produzione di rifiuti da imballaggi per ottenere benefici ambientali, sociali ed economici; 5) recupero e preparazione del materiale per l’allestimento del laboratorio teatrale con il coinvolgimento degli insegnanti; 6) Rappresentazione teatrale aperta alla partecipazione delle famiglie e della cittadinanza.
L’attività prevede il coinvolgimento della classe IV B della scuola “Mazzini” Via Gozzano, 1 – Genova e rientra nel progetto “Ben ci stiamo! Percorsi non formali di educazione alla cittadinanza ” sostenuto dalla Compagnia di S. Paolo.